E l'uomo creò la donna (2/2)

E l'uomo creò la donna (2/2)

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L’evoluzione si fa sempre più spinta, e la produzione di androidi – o meglio ginoidi – si specializza: modelli da battaglia, modelli da piacere, modelli da compagnia… sono le Zhora, Pris e Rachael di Blade Runner (1982), e la Joi del sequel Blade Runner 2049 (2017).

Proprio dalla Pris di Blade Runner discende la neo-persona Emiko, un essere umano artificiale frutto della bioingegneria giapponese creata per servire come geisha. Siamo nella trama di La ragazza meccanica di Paolo Bacigalupi (2010). Sarà lei a raccogliere l’eredità di un mondo distrutto dalla crisi energetica e dal riscaldamento globale.

Se però la creatura decide di evadere dall’ambiente e dal ruolo a cui è destinata, sono guai. È quello che sperimenta il Caleb di Ex machina (2015), giovane programmatore incaricato di svolgere il test di Turing sulla bellissima macchina umanoide Ava.

L’intelligenza artificiale sposta ulteriormente il confine, oltre la meccanica e la bioingegneria arriviamo all’astrazione totale: la relazione liberata dai limiti della fisicità.

In Her (2013) Theodore installa una nuovo sistema operativo in grado di evolvere, adattandosi alle esigenze dell'utente. E Samantha – come decide di chiamarsi – evolverà fino ad essere più di un’amica, più di un’amante. Troppo. Già nel 1960 Dino Buzzati ne Il grande ritratto (il primo libro di fantascienza italiano) aveva ipotizzato che il supercomputer Numero Uno fosse una donna gelosa che non tollerava di essere priva del corpo.

E ancora più in là. Nell’episodio Hang the DJ di Black Mirror (2017) gli incontri di coppia sono gestiti da un sistema chiamato “Coach”: un complesso algoritmo garantisce il 99,8% di successo ma stabilisce anche la durata della relazione.

L’uomo non è più l’unico detentore del pensiero - il test di Turing non serve, e il problema non è nemmeno più la ribellione del creato – come l'Hal9000 di 2001 Odissea nello spazio. Siamo ormai in un’altra dimensione.