Primo maggio
In occasione del primo maggio, ieri nel piazzale antistante la direzione generale dell’INAIL a Roma, due corazzieri hanno deposto una corona di fiori del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, davanti al monumento che ricorda gli operai che persero la vita durante la realizzazione del traforo del San Gottardo.
La scena del monumento rappresenta un gruppo di operai che, su di una barella, portano fuori della galleria in cui stanno scavando un compagno morto sul lavoro. La cadenza delle figure ha l'andamento di una marcia funebre, rischiarata solo dalla lanterna sostenuta dall’operaio centrale.
L’autore è Vincenzo Vela (Canton Ticino, 1820-1881), uno scultore dal forte impegno politico (combatté nelle Cinque giornate di Milano) e civile a sostegno delle classi più povere. L’opera dedicata alle vittime del lavoro venne realizzata di propria iniziativa e senza commissione. Così spiega i motivi che lo spinsero alla realizzazione: "Ho sempre amato ed ammirato i poveri oppressi, i martiri del lavoro, che rischiano la vita senza fare il chiasso dei cosiddetti eroi della guerra e che pensano solo a vivere onestamente (...). Mi sono sentito in dovere di ricordare alle persone di cuore questi umili martiri, che sono loro fratelli e lavorano per tutti eccetto che per se stessi."
La galleria ferroviaria del San Gottardo fu inaugurata nel 1882. La sua costruzione ebbe un alto costo di vite umane: quasi duecento i morti, almeno il doppio gli infortuni. Decessi causati non solo dagli incidenti, ma anche dalle pessime condizioni sia nel cantiere - temperature superiori a 30°C, scarsa ventilazione e scarso approvvigionamento di acqua, insufficienti servizi igienici… – sia fuori, con salari così miseri che non permettevano vitto e alloggio accettabili.
La cerimonia commemorativa del Primo Maggio è un rito, un rito per ricordare e rinnovare l’impegno di tutti per un lavoro sicuro e dignitoso.