Formaggio svizzero
I recenti fatti di cronaca hanno riportato l’attenzione sul rischio incendio nelle strutture sanitarie, incidenti che possono avere drammatiche conseguenze per la vita dei pazienti, dei visitatori e del personale sanitario.
Secondo INAIL, ogni anno si registrano mediamente più di 2.000 incendi nelle strutture sanitarie, con una media di 20 vittime.
Due tragici casi: l'incendio dell'Ospedale Santa Maria della Pietà a Roma nel 1978 (14 pazienti deceduti) e l’incendio nella camera iperbarica dell’Ospedale Galeazzi di Milano nel 1997 (10 pazienti ed un infermiere deceduti).
La normativa in vigore – citiamo qui solo il Decreto del Ministero dell'Interno 29 marzo 2021 – richiede l'adozione di un piano di prevenzione incendi personalizzato per ogni struttura, al fine di identificare i fattori di rischio specifici e le migliori strategie di intervento in caso di emergenza. Insomma va messo a punto un sistema di gestione della sicurezza (SGS).
Tra i requisiti del SGS c’è l’individuazione di un responsabile tecnico della sicurezza antincendio, degli addetti di compartimento (per il primo intervento e funzioni sanitarie) e della squadra antincendio (per i controlli preventivi e l’intervento in caso di incendio).
Il numero minimo degli addetti di compartimento presenti H24 va da un minimo di “almeno 1” (nelle strutture che erogano prestazioni in regime residenziale con posti letto da 25 a 50) a un massimo di “almeno 2 per piano, almeno 1 per compartimento, almeno 1 ogni 20 posti”(nelle strutture con oltre 100 posti letto in regime ospedaliero). Anche le caratteristiche strutturali degli ambienti – superficie, altezza… – incidono sul numero complessivo.
Adottare un sistema di gestione della sicurezza sul lavoro non deve essere visto come un inutile adempimento burocratico, come troppo spesso si sente dire da chi – in buona o cattiva fede – cerca scusanti per non adottarlo.
È un'attività indispensabile, da affrontare coinvolgendo attivamente tutti gli stakeholders, con energia e positività, per rispondere ai requisiti normativi ma soprattutto etici.
Prima che qualche incidente ce lo faccia ricordare.
P.S. Per l’incendio nella RSA di Milano del 7 luglio, sono in esame aspetti organizzativi (numero addetti antincendio), progettuali (materiali di cui sono composti i letti), manutentivi (funzionalità dell’impianto rivelazione fumi), gestionali (procedure di controllo del comportamento dei pazienti)… al di là degli esiti specifici del caso, notiamo come la multifattorialità caratterizza gli ambienti complessi. Siamo sempre nell’area “swiss cheese model” di James Reason.