Covid-19 e tracciamento dati: la parola all’Istituto Superiore di Sanità

Covid-19 e tracciamento dati: la parola all’Istituto Superiore di Sanità

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Il 17 settembre 2020 è stato pubblicato - da parte dell’Istituto Superiore di Sanità - il «Rapporto Covid-19 n. 59/2020» dal titolo «Supporto digitale al tracciamento dei contatti (contact tracing) in pandemia: considerazioni di etica e di governance».

Alcune delle misure rese necessarie dalla pandemia, infatti, hanno creato imbarazzi nell’applicazione delle tutele a salvaguardia dei dati personali e dei diritti dei lavoratori. Come descrivere, altrimenti, la soluzione “pasticciata” proposta dai vari protocolli condivisi in merito alla misurazione della temperatura? Il suggerimento è di non registrare il dato e di somministrare verbalmente l’informativa per il trattamento dei dati personali.

Senza dimenticare il precetto espresso - e ora ignorato - dell’articolo 5 della legge 300 del 1970 (lo «Statuto dei lavoratori»), che impedisce al datore di lavoro di eseguire accertamenti sull’idoneità e sull’infermità per malattia o per infortunio dal lavoratore dipendente.

Il documento analizza, in particolare, anche gli aspetti tecnici ed etici legati al contact tracing per mezzo di app installate sugli smartphone, l’efficacia di questi strumenti, il bilanciamento della tutela della riservatezza dei singoli con le necessità della tutela della salute pubblica, le modalità di conservazione dei dati e della loro raccolta, specificando in particolare le ragioni della scelta, pressoché universale, della tecnologia Bluetooth LE.

Una scelta, quella individuata, coordinata da due giganti dell’IT Google e Apple, che hanno aggiornato i relativi sistemi operativi mobili per rendere possibile lo sviluppo di queste app.

La tecnologia, infatti, consente di limitare le informazioni a quelle indispensabili per gli obiettivi di tracciamento, limitandosi a misure relative di spazio (la distanza con altri soggetti) e di tempo (prima o dopo l’accertamento della condizione di positività).

Nel rapporto dell’ISS, non vengono trascurate considerazioni relative alla cancellazione dei dati e, cosa importante, alla disponibilità gratuita di assistenza tecnica e sanitaria ventiquattr’ore su ventiquattro e in relazione agli utenti cosiddetti deboli: minori e anziani.