Riconoscere l'errore
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Ne "Il terzo uomo" di Graham Greene (che fu film ancor prima di essere libro), quando Anna Schmidt viene informata delle azioni abiette commesse dal suo uomo, lei lo difende - e difende se stessa - come può: cerca la fuga ("E' tutto qui?"), scredita chi la sta informando ("Eravate ubriaco quando ve l'hanno detto?"), dubita della fonte ("Ve ne hanno dato le prove?"), minimizza i fatti ("E se anche fosse stato così?"), infine rifiuta le conseguenze ("...un uomo non è che diventa un altro solo perché poi si vengono a sapere su di lui delle cose che non si sapevano prima").
Il cammino di consapevolezza per riconoscere l'errore è lungo, difficile e doloroso.